giovedì 20 dicembre 2012

Il femminicidio di Eva

Dopo vari commenti negativi su facebook su questo articolo, ho deciso di leggerlo, e di rifletterci su.
Certo, scritto in questo modo è decisamente facile da criticare, ma credo che ci siano alcuni pensieri sotto quelle parole scritte male, pensieri sicuramente estremi e molto lontani dal mio modo di pensare, ma che forse delineano un estremo che tira il "come dovrebbe essere" verso un discorso più serio e "normale".
Innanzitutto le donne non si illudono nel sentirsi indipendenti, le donne sono indipendenti, ogni essere vivente lo è, altrimenti il Signore (siccome l'articolo è apparso su pontifex roma) ci avrebbe creati attaccati a qualcun altro da cui dipendere.
E' una cosa assurda anche scrivere che le donne provocano gli uomini, abbandonando i figli, la casa nella sporcizia, i cibi freddi e i vestiti sporchi, come se: 1- gli uomini fossero dei deficienti incapaci di pulirsi il sedere; 2- quando un uomo sceglie una compagna, si presuppone che la conosca, e certamente non immagina che da "sex and the city" diventi Cenerentola; altrimenti ne scegliesse una che più si confà ai suoi gusti e bisogni. semplice.
Ancor più assurdo è parlare di aborto come il "cavolo a merenda", dato che nessuno dei casi di cui giornali e media si sono occupati ultimamente ha come movente l'aborto della donna rispetto al parere contrario dell'uomo, quindi Sign. Volpe, ma che c'entra?
Boh. 
Trovo invece una buona riflessione la richiesta di analizzare caso per caso i cosiddetti femminicidi.
Pochi giorni fa nella "stimolante" trasmissione di Barbara D'Urso, è stato intervistato l'amico dell'ultimo assassino, che con un'uscita inaspettata ha dichiarato che la vittima in realtà aveva esasperato il compagno, lasciandolo più volte, tradendolo, e ritornando sempre da lui.
Ovviamente dopo questa affermazione nessun dibattito. L'assassino è colpevole. Punto.
Certo, l'assassino è colpevole, e questo è sacrosanto, e nessuna "provocazione" può giustificare l'omicidio...però... e dico però... proviamo ad immaginarci per un attimo la situazione di questo signore.
Ammettiamo che non tutti gli uomini siano uguali. Ammettiamo che incontrare un uomo capace di gestire i propri impulsi, e la rabbia, è raro.
Molto spesso si parla dell'anello mancante tra la scimmia e l'uomo, in realtà bisognerebbe parlare dell'anello mancante tra la scimmia e la donna, e quell'anello è l'uomo.
Forse sembrerà semplicistico voler giustificare le azioni sbagliate di alcuni uomini dalla loro similitudine al mondo animale (che assassino non è), però bisogna ammettere che molti uomini sono ancora primitivi, a causa della condizione culturale, sociale o semplicemente per predisposizione mentale.
Immaginiamo adesso che questo uomo sia fidanzato/sposato con una scassapalle di prima categoria.
Io sono donna, vedo come sono le mie coetanee, quelle più giovani e quelle più vecchie.
Premessa la solita tiritera (vera) che le donne sono meravigliose, etc.etc., molte donne sono esasperanti. Innanzitutto si comportano come delle vere stronze, e confondono l'amore dei compagni e la pazienza, con l'essere zerbino.
Molte, troppe volte, si va oltre il limite, e finchè una donna alza le mani, urla, lancia i piatti, non succede niente, ma se lo fa un uomo allora è violenza. Bisogna considerare che la forza fisica di uomo la maggior parte delle volte è molto superiore a quella di una donna, quindi lo schiaffo di una donna fa male, ma quello di un uomo può farti cadere a terra. E questo gli uomini lo sanno, ma può capitare che lo dimentichino, e per questo la pagano cara. Ahi loro!
Molti confondono la parità dei sessi, con il femminismo e con qualcosa che va oltre il femminismo, che è quello che viviamo oggi.
Non so se ne perchè le donne hanno bisogno di lottare per dei diritti indipendentemente se questi siano stati raggiunti o meno, ma oggi siamo nell'estremizzazione del femminismo.
Il femminismo non vuol dire che la donna sia migliore dell'uomo, non vuol dire che la donna può e deve fare tutto quello che vuole anche se queste azioni sono irresponsabili e sbagliate nei confronti di chi invece dovremmo rispettare.
Stiamo sbagliando tutto.
Certamente con questo non sto dicendo che le donne debbano stare zitte e subire situazioni che non vogliono, ma perlomeno dovrebbero essere concrete e coerenti nelle loro azioni, senza confondere ed esasperare (arti in cui noi donne siamo maestre! creiamo labirinti mentali da cui è impossibile uscire vivi).
Tante volte poi, le donne pensano che sia l'uomo il nemico alla propria realizzazione, quando invece è la donna stessa ad essere contro le altre.
Vi faccio un esempio: un uomo datore di lavoro, deve scegliere una collaboratrice tra una ragazza laureata e una ragazza laureata che gli fa un pompino (scusate il francesismo).
Adesso, (ricordate il discorso dell'anello mancante?) bene, secondo voi chi sceglie?
Lo sappiamo chi sceglie, e non sta a noi sindacare sul perchè e sul se sia giusto o sbagliato, è cosi!
E prima di cambiare la testa (che risiede tra le gambe) degli uomini, faremmo prima ad aprire bene gli occhi noi e renderci conto di chi è davvero la colpa.
La colpa non è dell'uomo maiale, ma della ragazza zoccola.
Se tutte le donne si comportassero da Donne, non avremmo questi problemi, perchè il signor datore di lavoro, chiedendo prestazioni sessuali si sentirebbe mandato a fanculo da tutte le donne del mondo, e dovrebbe scegliere in base ad altre qualità (che forse saranno le misure di reggiseno) ma perlomeno non sarà colpa nostra.
Quindi...occhio.
Altro argomento interessante trattato nell'articolo è quello della presenza ossessiva della pornografia.
Accendiamo la tv, sfogliamo un giornale, camminiamo per strada, in metro, ovunque, ci sono provocazioni sessuali.
Se anche non le si va a cercare esplicitamente, queste sono dappertutto.
Ti vogliono vendere un gioiello? Ecco il culo! Ti vogliono vendere un cellulare? Ecco le tette!
Vogliono sponsorizzare le Isole? Ecco la donna nuda! E questo vale per ogni cosa, ogni prodotto, ogni notizia, ogni cosa che è immagine diventa stimolazione sessuale.
Adesso, ma la vogliamo smettere?
Questo non è un discorso proibizionista, è una richiesta di riprendersi il proprio cervello, il proprio istinto sessuale.
Ci dicono cosa mangiare, come vestire, cosa comprare e anche cosa, come fottere, e quando.
B A S T A .
Se qualcuno (uomo o donna) ha voglia di eccitarsi sessualmente ha oggi la possibilità di trovare le soluzioni che preferisce; ma perchè se io non ne ho voglia, o non sono interessato in questo momento, devo subire invece la pressione di queste immagini?
Le immagini di sesso stimolano il cervello a pensieri sessuali, è normale.
E quando probabilmente l'uomo (italiano o straniero) anello mancante, con una condizione culturale che rasenta i polli, e la socialità (in particolare femminile) non c'è, e soprattutto non c'è con quelle donne che sono presentate come lo standard (e le modelle non sono lo standard), si imbatta in questi cazzo di stimoli sessuali 24h su 24, ma secondo voi, non impazzisce?
Allora incontra una povera ragazza che magari torna a casa per fatti propri, e la aggredisce.
Di chi è la colpa? Dell'uomo certamente! Ma anche nostra, che abbiamo ossessionato quell'uomo e portato a quella azione.
Ovviamente anche nel passato, in cui non c'era così tanto erotismo a buon mercato, avvenivano gli stupri, ma concorderete con me, che oggi siamo fuori controllo. Anche gli adolescenti in classe violentano le compagne, o loro stesse si prostituiscono per una ricarica telefonica.
Rendiamo conto.           Rendiamoci conto.
R E N D I A M O C I    C O N T O.

Quindi, la colpa di chi è?
Non delle donne che vengono ammazzate, ma dell'atteggiamento sbagliato delle donne in generale.
La colpa è degli uomini, che non riescono ad assumere il controllo del proprio cervello, delegando finalmente il pene a strumento per bisogni fisici (anche sessuali) ma non di gestione delle azioni (per quello esiste il cervello!); e al contempo gli uomini devono imparare a controllare le pazze che frequentano, scappando quando possono, denunciando le donne se subiscono violenze fisiche o psicologiche, anche loro possono essere vittime!
La colpa è del mercato, che costringe uomini e donne a SUBIRE i loro messaggi.
Quindi, ognuno deve fare qualcosa, migliorare se stesso e soprattutto INCAZZARSI contro questo mercato, contro la violenza.

Un abbraccio

http://www.youtube.com/watch?v=2hSwQt0bXnA

giovedì 22 novembre 2012

La brava gente

Ognuno di noi pensa di essere tutto sommato una brava persona, se non altro per le giustificazioni logiche che diamo alle nostre azioni non mosse da benevolenza.
Mi capita spesso di sentire la gente lamentarsi della cattiveria altrui, di quanto le persone siano cattive, maleducate, stupide, egoiste, ecc.
Ecco, la gente vede solo negli occhi degli altri la pagliuzza, ignorando la trave nei propri (cit. religiosa),
ma senza scomodare le sacre scritture possiamo affermare che il bue dice all'asino "cornuto".
Tante volte avrei voluto rispondere al mio interlocutore lamentoso "e tu? cosa fai tu? sei forse migliore della persona che reputi malvagia?".
Non esiste al mondo una persona talmente pura da potersi elevare al di sopra degli altri, neanche i bambini a mio avviso.
Ecco allora che vorrei fare una serie di domande a questa BRAVA GENTE che si lamenta della cattiveria altrui, un piccolo test insomma:
-hai mai detto una cattiveria o diffuso un pettegolezzo? (la risposta è si o no, non esiste "si ma su una persona cattiva", questo non vale, solo si o no.)
-hai mai pensato di rubare il ragazzo o la ragazza di qualcun altro?
-hai mai rubato qualcosa che non ti apparteneva? sottraendolo ad un'altra persona o ad un negozio ad esempio?
-hai mai insultato qualcuno? anche mentre si stava litigando?
-hai mai pensato di meritare qualcosa che ha qualcun altro piu di quella stessa persona?
-hai chiuso i contatti con qualcuno senza chiedere cosa stesse accadendo nella sua vita, ma giustificando la tua scelta per come ti sentivi tu in quel momento?
-hai mai mandato a quel paese qualcuno che magari ti ha spinto correndo, senza chiederti dove stesse correndo?
-sei mai rimasto seduto su metro/bus/tram senza lasciar posto a qualcuno di piu grande di te, o ad una donna con i tacchi magari?

La lista potrebbe continuare all'infinito, con domande piu o meno futili.
La verità è che pensiamo sempre di avere ragione, di vedere le cose dalla giusta angolazione, di custodire il nettare della giustizia, e invece non è così. Noi, come gli altri, abbiamo solo un punto di vista, e spesso siamo mossi da nervosismo, noia, invidia, e agiamo di conseguenza.
Anche quando subiamo a nostra volta dei torti, rispondendo con la cattiveria diventiamo uguali a chi ci ha offeso. Certo, la soluzione non è subire, e spesso dare una bella lezione a chi pensa di potersi comportare come vuole è solo un bene. Tuttavia bisogna ragionarci su, e agire solo per quell'evento "educativo", cercando di non farci piacere il gusto della vittoria sugli altri.

La gente tutto sommato è di merda, ognuno pensa a se, neanche ai propri cari, solo a se.
Che la smettessero perlomeno di lamentarsi sulla cattiveria altrui.

venerdì 21 settembre 2012

Le veline senza calze

C'è un senso di irrequietezza nuovo,
qualcosa che non può essere razionalizzato, ma forse bisogna farlo...
Parliamo di Veline.
Ora, non che il mondo giri intorno a questo inutile programma televisivo, ne alla presenza di queste ragazze che forse tanto sceme non sono, prenderanno migliaia di euro per sculettare 10 minuti a sera. Anche mia nonna dopo decenni di lavoro firmerebbe questo contratto, e forse io che non lavoro ancora e penso che il lavoro mi darà soddisfazione e completezza, non ho ancora capito che cosi non sarà, e sarò stanca e frustrata, poco pagata e la maggior parte delle persone comunque mi guarderà il culo, ma non guadagnerò neanche un euro per questo.
Dicevamo, il mondo non gira intorno alle veline, ma non se ne distacca neanche più di tanto... il discorso è sempre lo stesso: le donne, le ragazze, la figa, la strumentalizzazione del corpo, le puttane, i tradimenti, la frustrazione, la rabbia e forse a questo punto ci vorrebbe lo sterminio di massa, ma ovviamente sto solo scherzando.
Certamente la pretesa non è quella di accecarci e negare la bellezza di queste giovani fanciulle disinibite, ma perlomeno non facciamoci rincretinire da questi programmi cosi "terra terra" che affossano non solo la dignità femminile, ma senza entrare in questi discorsi femministi e moralisti, affossano la cazzo di intraprendenza della "Sciura Maria" che voleva mettersi il babydoll e strusciare il culo vicino la porta del soggiorno per arrapare il marito, ma non lo farà, perchè tanto è inutile. Ed è inutile perchè la tv ha già occupato quello spazio nella mente del marito, ha già creato un'immagine, ha già creato una reazione sessuale che anche se non dichiarata e non evidente è comunque presente.
Non siamo tutte veline, per fortuna. Per fortuna non siamo tutte disposte a muoverci come automi del sesso quando parte la musica dello stacchetto, e quando diciamo "studio per diventare magistrato" siamo effettivamente studentesse con voti lodevoli che superano uno dopo l'altro gli esami e spesso rinunciano ad uscire con le amiche per rimanere in casa a studiare. Ma chissà come mai "studio per diventare magistrato, ma il mio sogno è fare la velina".  ... certo... non ci prendessero per il culo santo dio. O forse è vero, forse davvero studiano ma vogliono fare le veline, e allora io dico: ma perchè non andate ad intasare i corsi di lapdance e recitazione invece di occupare il tempo dei professori universitari che potrebbero dedicare a chi il culo non lo venderebbe? Perchè iscriversi all'università e spendere i soldi dei poveri genitori che hanno lavorato una vita per farci ottenere dei risultati?
Detto ciò, se mia madre avesse investito gli stessi soldi per farmi studiare in "operazioni" di altro tipo, come iscrivermi alla stessa scuola del principe di Inghilterra o farmi frequentare gli ambienti "bene", forse in futuro avrei guadagnato più soldi di quanti ne guadagnerò. Magari invece di Kate mi sarei sposata io con il principe, però purtroppo non ho sorelle, e le televisioni non avrebbero avuto alcun culo da filmare durante la celebrazione.
A volte non so... sento che per non cadere nella costrizione del burqa, abbiamo esagerato dall'altra parte. Come se per non bagnarci i piedi nel mare andassimo a vivere sul cucuzzolo della montagna.
Questa esposizione massiccia del corpo femminile sta, secondo me, ledendo le donne stesse.  
Vi faccio un esempio: quando vogliamo sedurre un uomo, indossiamo biancheria particolare no? Raramente ci presentiamo nude e crude, perchè esiste il momento dello stupore, della scoperta, della conquista e della possessione. Se ci presentassimo sempre come delle fette di carne da cuocere in padella, cosa accadrebbe?
Ecco, io ho una casella postale su sito libero.it, ogni giorno prima di accedere alla mail mi ritrovo sulla home page; ed OGNI giorno le news che appaiono dicono: "sesso estremo", "veline", "chi sono le donne piu sexy", "cosa è il sadomaso", "meglio le tette grandi o piccole"...con relative gallery di culi, tette, gambe, labbra semichiuse, ecc.
E' un pò come se l'unico vero frutto del sesso sia la vagina, che non viene ancora mostrata con facilità, e il seno, il sedere, le cosce, siano come vedere le mani o gli occhi. Beh, non è così. Non per tutti almeno.
Ci lamentiamo della condizione delle donne, e questa dose massiccia di immagini di nudo non sono cosi innoque come pensiamo. Gli uomini sono animali, e in quanto tali, hanno delle reazioni a queste immagini. Non dimentichiamoci che ci sono uomini e omuncoli ovviamente. Gli uomini sanno ragionare, gli omuncoli invece sono una sottospecie di uomini che queste immagini caricano a molla. E i ragazzini? Che verso i 13 anni passano la maggior parte del tempo ad "esplorare" le proprie parti intime? Perchè sottoporli ad una tale pressione sessuale?
Ma anche le ragazzine, che vogliono scoprire il sesso prima, che devono essere disinibite, altrimenti non sono e non saranno nessuno. Nessuno, soprattutto i giovani, vuole essere isolato, è importante fare parte del gruppo, e se nella società il ruolo della donna è quello principalmente della zoccola, anche nei gruppi minori le ragazzine saranno tali per essere parte del tutto.
Queste immagini sono dosi endovena che tutti noi ogni giorno riceviamo, contro la nostra volontà.
Quando ero piccola, un vicino di casa rubò al fratello maggiore dei giornaletti porno, e mi chiese di conservarglieli perchè altrimenti il fratello li avrebbe ritrovati. Li conservai sotto una scatola nell'armadio e non avevo il coraggio di vederli. Ricordo poche immagini, di donne nude ovviamente, niente che mi turbò comunque.
Oggi forse questi giornali non esistono più, con internet.
Forse una volta ci si innamorava delle signorine nude sui giornali, oggi così come i patner si cambiano spesso, siamo anche noi dei pop up virtuali, che si aprono, si guardano e chiudono con un click sulla x.
Anche la nostra sessualità è vissuta così, usa e getta, guarda e cambia.
Negli anni 40, 50, 60 io non c'ero, ma da quello che ho capito, se una donna alzava di poco la gonna per aggiustarsi le calze, si creava un momento magico di pura passione.
Sofia Loren, (per quanto mi stia sulle palle per il suo amore per le pellicce), oggi ci metterebbe troppo a spogliarsi nel suo spogliarello casalingo, il marito l'ha già visto, ha già visto tante altre farlo, vorrebbe cliccare sulla barra grigia di youtube (o youporn) per velocizzare la prestazione.
E' difficile crearsi un proprio spazio all'interno di questa condizione: se da una parte si vuole lottare contro questa mercificazione della seduzione spesso si cede all'astinenza, anche perchè fare uno spogliarello per il proprio compagno dopo aver guardato gli stacchetti delle veline appare come uno scimmiottare, come i bambini col pannolino che si muovono saltellando scopiazzando i ballerini in tv...fanno tenerezza, ma sono bambini. Una signora di 35 anni che pur sentendosi a suo agio con le forme del proprio corpo (qualunque esse siano), ha la sensazione di essere paragonata alla 21enne del tubo catodico (o plasma o led o altro).  Insomma, si crea un blocco.
Non è più qualcosa di privato, di vissuto come un momento unico e della coppia, ma un qualcosa di già visto, fatto da tutti, che non ha più valore ne essere fatto ne essere visto.
D'altra parte, senza volersi contorcere nelle elucubrazioni mentali di queste problematiche, si potrebbe cercare di dimenticare queste presenze onnipresenti nella nostra vita tramite i media, e vivere la propria sessualità con tranquillità; ma si sa, siamo donne, e il cervello è difficile spegnerlo.
Che amarezza.
Forse sono io che pretendo cose che non esistono più, che do la colpa alle veline se quando mi sfilo la calza non c'è alcuna vibrazione nell'aria.
E' finita, la seduzione è finita.
Ora è il tempo delle merendine monoporzione preconfezionate, non è più il tempo delle torte fatte in casa.


giovedì 26 luglio 2012

Gli occhi della gente

Certamente a tutte le donne piace sentirsi belle ed apprezzate, ed è sicuro che nel mondo esistono problemi ben peggiori dei continui apprezzamenti.
Ci sono donne che pagherebbero oro per essere sempre al centro dell'attenzione, e soprattutto rinuncerebbero ad "acchittarsi" come pavoni per essere seguite con lo sguardo.
Ma le storie antiche ci insegnano che la bellezza è da sempre richiamo di maledizioni, e tutt'oggi è ancora così. Certamente, le donne belle non vengono messe al rogo con l'accusa di streghe da donne gelose, ne vengono rapite dai barbari, ma convivono tutti i giorni con gli occhi della gente addosso.
Mi spiace se sembrerò altezzosa, o "una che se la tira", ma la realtà è quella che dimostrano i fatti, ed i fatti ad oggi sono così.
Provate ad immaginare di uscire ogni giorno di casa, per andare in posta, o a fare la spesa, per portare i figli a scuola, o andare all'università. Provate ad immaginare di essere continuamente fissate dalla gente per strada, soprattutto dagli uomini, perchè tra donne si ci guarda, forse per competizione, forse per simpatia, ma le donne tra di loro, a menochè non stiano guardando e spettegolando insieme, non creano un gran fastidio.
"E che sarà mai!" potrebbe pensare qualcuno che si occupa di problemi più seri nel mondo, ma effettivamente, quando questo subire ti comporta una modifica delle azioni che compiremmo, allora siamo in presenza di un problema. Mi spiego meglio, se per non essere "apprezzate" evitiamo parchetti pubblici, bar, attraversiamo continuamente la strada per evitare luoghi di concentrazione di persone, oppure ci siamo comprate una camicetta bellissima ma non la indossiamo perchè sappiamo che tutti ci guarderanno, allora si, è un problema fastidioso!
Quello che all'improvviso accade è che si ci trasforma in carne. Come una bella bistecca succulenta, la donna cammina per strada, e viene assalita da occhi e (fossero solo quelli) commenti, fischi, canzoncine come "rose rosse per te"...tutto sembra molto carino, molto simpatico, vero? Peccato che gli uomini non abbiano inseriti negli occhi dei laser per scoprire le malattie! Risparmieremmo soprattutto su mammografie, pup-test e controlli di emorroidi!
D'altra parte è scontato che molte donne amino essere guardate, e a tal fine si conciano in modi appariscenti. Nulla di sbagliato, come si dice: dove c'è gusto! Il problema è che non tutte le donne sono uguali, e non a tutte piace essere al centro dell'attenzione, o perlomeno non sempre. Certamente ad una festa a chiunque indossi un bel vestito, abbia un bel trucco, e le scarpe nuove e firmate, fa piacere essere considerata come la più bella della serata; chi non ha mai immaginato di arrivare ad un evento e la folla si apre a spartiacque data la bellezza della ragazza?    Vivere però in una condizione di attenzione costante è mortificante, dopo un pò.  E allora provi ad uscire di casa con la tuta, e pensi "cosi nessuno mi noterà", ma per sfortuna e fortuna insieme, gli uomini non sono sempre così cretini, e riconoscono la bellezza anche sotto chili di tessuto informe.  Qual'è la soluzione? Forse il rendersi conto che altre ragazze pagherebbero per essere apprezzate in questo modo?


Ma chi sono questi uomini così invadenti? Ormai viviamo in un mondo multietnico, ma forse abbiamo dato un'idea sbagliata delle nostre usanze agli "stanieri" pensano che da noi si possa fare un po come gli pare. Attenzione, non è un discorso razzista, ma di statistica. Il 70% degli "apprezzamenti" viene fatto da stranieri. Ma io, da totale ignorante, mi domando: ma nel loro paese di origine si comportano nello stesso modo? Purtroppo esistono ancora oggi paesi in cui le donne sono costrette (e si autocostringono) ad indossare il burqa, è comprensibile, ma neanche tanto, che arrivati da noi vedano le donne come non serie, e si sentano perciò autorizzati ad esternale le loro voglie e i loro pensieri. Forse qualcuno avrebbe dovuto o dovrebbe tutt'ora spiegare che da noi le donne sono libere e vanno rispettate. Peccato che sia così difficile capirlo; tuttavia una bella risposta a bruciapelo come "fallo fare a tua madre" oppure "sei un cafone, non ti permettere mai più, con chi ti credi di parlare", ci sta sempre bene.
Poi c'è un 20% di uomini maturi solitamente italiani che svolgono lavori di tipo manuale, ad esempio muratori o venditori, che interrompono il lavoro per osservare per bene se tutto del nostro corpo è al posto giusto, con votazione finale, espressa in commenti o applausi. Chissà se questi minuti di stop dal lavoro gli vengono sottratti dalla paga!
Infine un 10% è costituito dalla razza meno fastidiosa ma pur sempre invadente, i ragazzi nostri coetanei. Solitamente questa tipologia non agisce in modo "diretto" come le prime due, ma si accompagna ad un destriero, che sia una macchina o una moto, forse questo prolungamento del loro corpo gli infonde maggiore autostima. Anche l'approccio è diverso a seconda delle caratteristiche. I tamarri emettono versi gutturali, forse reminiscenze del loro primo stadio scimmiesco "u u u, ehi, (fischio)"... poi ci sono i ragazzi "normali" che tentano un approccio del tipo "vuoi un passaggio?" oppure si inventano scuse come l'aver smarrito lo via di casa, chiedendo indicazioni con evidente accento milanese, a milano, a una napoletana. Infine ci sono i mammalucchi, ovvero quelli che ti fissano e basta. Ci manca solo un pò di bavetta di lato e sarebbero perfetti. La domanda più frequente che mi sovviene è "hai visto la madonna?"... che amarezza.
Detto ciò, evitare di andare in giro con minigonne giropassera e scollature da pornostar certamente aiuta a distogliere l'attenzione dei calienti maschietti, ma è pur vero che molte donne si vestono per sentirsi belle loro stesse, per la loro autostima sempre vacillante, e non per questi apprezzamenti bavosi. La libertà è un diritto sacrosanto che non deve essere negato dall'invadenza altrui.
A chi sta pensando ora "si, ma gli occhi sono fatti per guardare", vorrei dire che guardare, con educazione, una persona che ci attrae, è ben diverso dall'essere invadenti e irrispettosi. Che bisogna sapersi regolare.  
Un'altra idea, un pò malsana, che mi è venuta è quella di creare una specie di task force, se si dice così. Un gruppo di donne, di qualunque tipo, alte, basse, magre, chiatte, pulite e sporche, che si disperdano per la città e, in gruppi o in solitaria, e attuino la legge del contrappasso. E così quando passa un uomo, ma non solo figo (è questa la follia), ma anche vecchi, stranieri bavosi, cessi da paura, inizino a fissare i loro "pacchi", il culo, a dire frasi tipo "bello, quanto vuoi?", o cose ancor più volgari che non sto qui ad elencare. Vi immaginate la scena?   Il problema per cui molti uomini si permettono di fare i gradassi è che le donne sono dotate di maggiore intelligenza e autocontrollo, e forse di educazione, per questo non li bastonano in mezzo ad una strada. Ma cosa succederebbe se si sentissero sotto assedio? Forse ci penserebbero due volte a fare apprezzamenti che dovrebbero tenere per se, forse per una volta sarebbero loro la carne da macello ambulante!
In modo più concreto, è possibile attuare alcuni piccoli accorgimenti, e fare come si fa con i cani: bisogna "dargli in testa", ovvero quando ci rendiamo conto che lo sguardo è troppo insistente bisogna fermarsi, fare un giravolta e dire "hai visto tutto per bene?" oppure "vuoi una fotografia?"; se fanno apprezzamenti carini tipo "sei stupenda" si può anche lasciare correre, ma se sono volgari e offensivi BISOGNA rispondere, assolutamente, perchè se non li mandiamo a quel paese lo faranno ancora e ancora e ancora. Devono capire che non ci fa piacere, che non ci piace, che la devono smettere, e quindi bisogna rispondere con fermezza "dillo a tua madre", "vergognati, potrei essere tua figlia". Esistono anche altre risposte tipo "ma ti sei guardato mostro?" anche se non sono quelle che preferisco perchè non è il loro essere brutti a non autorizzarli a fare apprezzamenti, anche un figo non si può permettere. punto.
A parte questi sogni di vendetta, una cosa che possiamo sperare è che, mentre camminiamo per andare a fare la spesa nella nostra tuta informe, passi una figa da paura dall'altro lato della strada, e finalmente saremo libere di rilassare la pancia.


giovedì 3 maggio 2012

I conti con l'età


E' arrivato il momento di fare i conti con l'età.
Quando sono sui mezzi pubblici e incontro una signora anziana, la prima cosa che penso è "chissà come è stata la sua vita, cosa ha fatto, cosa fa adesso…chissà cosa pensa delle ragazze di oggi, di me"… e poi mi accorgo che, in effetti, io non sono più "una ragazza di oggi", ma non appartengo neanche alla categoria "signora". Ok, ho 26 anni e mezzo (e devo specificare "e mezzo" perché 26 sarebbe come mentire sull'età, e 27 mi invecchia), quindi si, sono precisamente 26 anni e mezzo. 
Osservando le signore anziane mi domando: "faranno ancora shopping compulsivo?"…e il mio ragazzo mi suggerisce "si, nei negozi di scarpe ortopediche"…. (O_o) che tristezza… ma c'è poco da scherzare, perché ci arriveremo tutte ad essere anziane…o la maggior parte, si spera, e non credo che saremo contente di essere completamente escluse dalla moda, dai pensieri, dalla vita sociale fondamentalmente. 
Sul tram osservavo la signora seduta davanti a me, aveva molti tic, muoveva la testa con scatti continui e anche le mani, ed io di fronte a lei pensavo "se mi succedesse non uscirei di casa dalla vergogna"… e invece di casa ci dovrei uscire, perché la vergogna è per altre cose, però sicuramente la signora non è a suo agio nel non riuscire a controllare il proprio il corpo, e soprattutto ad essere osservata, anche da me.   Io di fronte a lei, con le cuffie nelle orecchie, ma anche da anziana avrò le cuffie nelle orecchie? Ecco, questo mi chiedo. Le ragazze di oggi, ma anche quelle della generazione precedente e cioè la mia, sono tecnologicizzate, andremo ancora su facebook tutto il giorno? 
Insomma, sembra che quando si diventi vecchi bisogna per forza giocare a bocce o a carte e fare l'uncinetto, ma io non credo che siano "hobbies" che ti vengono da anziani, credo che bisognerebbe continuare a fare quello che si faceva già da giovani. E infatti quei pochi "metallari" anziani che oggi ci sono, vengono visti come degli eroi (eheheh), quando invece fanno semplicemente quello che gli piace.   Dall'altra parte non bisogna dimenticare "l'età di mezzo", e cioè dai 35 ai 55 (forse anche 60), in cui le donne si dividono in tre categorie ben distinte: la prima, la peggiore, le "vecchie adolescenti". Molte donne sembrano essere colpite dalla sindrome "non ho potuto farlo da giovane e lo faccio adesso", quindi le vedi girare con skinny jeans, magliettine con titti e gattini, glitter sugli occhi e rossetti accesi. 
(Sulle scarpe lascerei correre, purtroppo l'argomento scarpe è molto complesso e merita un discorso a parte.) 
Questa categoria di donne sono preoccupanti, il loro non è solo un modo di vestire, ma anche un atteggiamento, vogliono sentirsi giovani, ma se "vuoi" sentirti giovane, vuol dire che sai di non esserlo più, e quindi ostenti. E' un pò come le drag queen, uomini che si vestono da donne (per spettacolo) esagerando. Ecco, queste donne si vestono da "giovani" esagerando. In questo momento vogliono solo essere le migliori amiche delle figlie (cosa secondo me sbagliatissima, perché la madre deve fare la madre) e, se single, divorziata, separata, vedova, ecc. sono alla ricerca del principe azzurro, che più che azzurro probabilmente sarà brizzolato, anzi, tinto, perché ora sto parlando delle donne, ma gli uomini sulla 50ina sono molto peggio… diciamo che forse non crescono mai, ma a 50 anni gli uomini iniziano a perdere i freni inibitori del buon senso. (Non tutti ovviamente, ma la maggior parte di quelli che vedi girare per le strade.) 
Il mio commento, più che una sterile critica e un giudizio, vuole essere un consiglio, per salvare queste donne dalla derisione sociale. 
Esiste poi la categoria opposta, ovvero le signore che "se li portano male". Decidono di accettare con orgoglio le rughe e i capelli bianchi, e questo va benissimo, ma da qui, a uscire di casa in tuta da ginnastica e con i capelli spettinati ce ne passa. o no? E' tutta una catena. La linea tra "mi tengo i miei capelli bianchi" e uscire di casa in stile barbona, è sottilissima. Esistono molte donne con i capelli bianchi portati benissimo, ma una cosa è certa: più si invecchia, più bisogna curarsi, e curarsi non significa farsi le lampade e truccarsi come una bimba di tre anni con i trucchi del cioè, ma comprare i prodotti giusti per curare i capelli, truccarsi con attenzione ma in modo sobrio, andare dall'estetista per la depilazione (soprattutto se si è anzianotte e non si ci vede molto! i baffetti facciamoli fare alle estetiste che ci vedono bene!).
Ed ecco la terza categoria, quella a cui spero di appartenere quando sarà il momento (e quando è il momento?), sono le donne curate, che portano bene i propri anni, grazie a vestiti scelti e make-up accurato, riescono a sembrare più giovani, ma senza forzare la mano. Immagino donne in tailleur, con scarpe eleganti ne troppo alte ne troppo basse, gonna al ginocchio, giacca scura, capelli curati. Oppure un jeans adatto, scarpe comode ma non le ciabatte, e maglie tinta unita non effetto neon ma vivaci. Insomma, le donne come immagino debbano essere.
In tutto questo discutere delle "signore", mi domando quando è che si diventi una signora, qual è l'età? 35/40 anni?   
Mi trovo nella situazione in cui non mi sento ne una signora, ne una ragazza. Certo, sono una ragazza, però non troppo. 
Mi trovo a disagio con le ragazzine di oggi, le teeneger, mi aspetto che possano fare i miei stessi ragionamenti, e invece non è così. Però spesso mi spaventano, per come si espongono, per come si atteggiano, truccate, informate, furbe, pericolose e al tempo stesso in pericolo. 
Se cresci senza complessi, nel senso, senza essere grassoccia, con i brufoli, zoppa o con altre problematiche (anche se l'adolescenza è difficile anche se sei carina e profumata), gli anni del "liceo" sono decisamente belli e spensierati. Anche se quando li vivi ti sembra che tutto ti importi, in realtà fai sempre quello che pensi e quello che vuoi, non sei così tanto "osservata" come credi, perché anche se fai una cazzata, sei solo una teeneger. 
Arrivi poi a finire l'università che ti senti ancora una teeneger, però non lo sei più. E non sai quello che sei. A 26 anni e mezzo, cosa sei? In cerca di un lavoro, in cerca di una casa, non sai se ti sposerai, hai un ragazzo che ti piace e ti sembra perfetto, ma hai già incontrato altri ragazzi e credevi che erano quello giusto, ma ora il tempo stringe, non sarai fertile in eterno, e poi ti guardi intorno, e tutti si lasciano, tutti si tradiscono, e tu non vuoi fare quella fine… io non voglio fare quella fine. 
Sento che fa figo dire "ho lasciato tutto, sono scappato dalla vita inquadrata per inseguire me stessa"…eh? quale vita inquadrata? quella che giorno per giorno ti costruisci tu? Io credo che se adesso facessi le valigie e comprassi con i soldi che ho un biglietto per l'Islanda, partirei e sarei li già da una settimana prima che qualcuno mi chieda "ma perché?"… insomma, questo per dire che facciamo quello che vogliamo in realtà, anche se ci sentiamo oppressi, perché se non volessimo farlo non lo faremmo.   Ma vado fuori tema.  Le donne.
Il mondo femminile è davvero tanto complicato, forse la componente "lotta generazionale" è percepita, però, anche dagli uomini. Il fatto è che ci sarà sempre una ragazza più bella, più giovane, più avvenente di te, a parte quando hai 17 anni. Lì, hai il mondo in mano, ma dopo finisce tutto, e finisce per tutti. Questo discorso non è prettamente inerente alla conquista dell'altro sesso, le donne sono in lotta tra loro indipendentemente se c'è di mezzo un uomo. Noi vogliamo essere le più belle per noi stesse, per vincere, e basta. Certo, tutti sappiamo che la bellezza non è importante, che ci sono altre cose nella vita, e sappiamo che, accade, una donna brutta ma che "ci sa fare" è capace di rubare un uomo alla più bella del mondo. Quindi…. però è una cosa nostra, noi donne siamo così. Ci sentiamo a disagio se vicino a noi ci sta una donna più giovane, magari con le gambe di fuori, belle gambe…perché inevitabilmente la nostra luce (seppur una bella luce) sarà oscurata da quella presenza, anche se siete da sole in un gabinetto pubblico. Hai perso. E così molte donne decidono di uscire di casa "armate", anche se devono andare a fare la spesa, sempre con i tacchi, minigonne, scolli (spero non tutte le armi insieme, altrimenti sei una battona), però insomma…  Il fatto sapete qual è? Che se fosse per me, uscirei di casa in pigiama, perché non mi piace essere osservata, ne mostrarmi, però mi piace essere bella, mi piace sentirmi bella e mi piace che gli atri pensino che sia bella. E' una questione di orgoglio personale. Ovviamente qui si sta facendo un discorso inerente solo all'esteriorità, quante volte si dice "bella ma scema"? quindi, se non hai mai letto un libro e non sai coniugare un verbo, se non hai un pensiero critico su quello che accade nel mondo e soprattutto non sai "campare" è inutile che ti metti la minigonna. Ma qui si parla di aspetto esteriore che, non prendiamoci in giro, ci condiziona la vita, soprattutto oggi. 
E' una guerra, una maledetta guerra. 
Ecco, mi domando, quando sarò anziana, riuscirò a non essere gelosa di tutte le ragazze di 26 anni e mezzo che incontro? Perché neanche il trucco migliore può battere la giovinezza. Secondo me io sarò tra quelle vecchiette che dicono "ai miei tempi, che bella ragazza che ero, avevo due gambe chilometriche!"… che tenerezza…  Ma ho paura che prima di diventare così, passerò gli anni "anta" in cui mi vedrò portar via il marito da una ragazza "enti", non riuscirò a far scendere la pancia neanche facendo 1000 addominali al giorno, i vestiti mi staranno male e le rughe mi segneranno…. insomma, mi esaurirò. 
La cosa che più mi fa capire che una persona è una "donna" è la pace interiore. Mi accorgo che poche persone, poche donne, sono realizzate interiormente, si bastano insomma, indipendentemente se abbiano o meno un compagno, un lavoro, dei figli.Sono forti, non per forza hanno ragione, ma diventano dei pilastri, capaci di sorreggere intere situazioni e la vita di chi gli sta intorno.Sono punti di riferimento.  Sanno chi sono, ecco, forse quando lo saprò anche io sarà il momento di mettere un tailleur e chiamarmi "Signora".

martedì 13 marzo 2012

Le donne di una volta e il matrimonio

E poi dicono che non esistono piu le donne di una volta...


ma quali sono le donne di una volta?
quelle segregate in casa, senza alcuna aspirazione personale, miti, silenziose?
no, non credo che il significato di "donna di una volta" si riferisca a questo.
Non sottomissione, ma valori, quelli che mancano nelle donne di oggi e negli uomini.


Mi fanno ridere molti ragazzi che dicono "vorrei una ragazza come le donne di una volta", ma non si alzano a lasciare il posto sulla metro ad una persona anziana, e non aprono la porta alla propria ospite a cena, "se" la portano a cena.


Probabilmente esistono ancora le donne di una volta, solo che saranno alla ricerca degli uomini di una volta. o sbaglio?
Oggigiorno c'è questa pretesa di volere dagli altri la perfezione, o perlomeno di trovare qualcuno che sia attinente al nostro desiderio, ma non ci sforziamo di essere coerenti, concedendoci di tutto. come se tutto fosse dovuto, ma per fortuna cosi non è.


Ma torniamo a noi, chi sono le donne di una volta?
Quelli che ritengono che non esistano piu, sono persone cieche, o sbadate, persone che pensano di poter capire come il gira il mondo dando solo un'occhiata, per fortuna l'animo umano e ben più complesso.
Se pensate di trovare una donna vergine, sopra i 18 anni e di considerarla "donna di una volta", state prendendo un grande abbaglio.
La verginità è qualcosa di speciale, ma non poi cosi tanto. E' un regalo se vogliamo, da fare a qualcuno che pensiamo se lo meriti, e forse la cosa migliore sarebbe regalarlo a chi ci regala la sua, ma questo è un altro discorso che spero di approfondire un'altra volta.
E non è neanche la donna che ha avuto pochi compagni di vita ad essere una donna di una volta, anzi, non c'entra proprio niente.  Credo che il numero di partner (non occasionali ma di relazioni durature) dipenda da quanto crediamo di valere e da cosa cerchiamo nell'altra persona. Purtroppo ci vuole tempo per conoscersi, e capita di capire che insieme si starebbe peggio, quindi BISOGNA permettere a se stessi e anche all'altra persona di trovare davvero un compagno che lo renda felice, senza accontentarsi, ma ovviamente senza pensare che tutto sia dovuto (vedi sopra).
Quindi, chi dice che le donne che hanno avuto molte relazioni siano poco di buono, non mi trova d'accordo. Io credo che se la vita ci da la possibilità di conoscere (anche fisicamente poichè questa è una componente fondamentale tra due persone), bisogna farlo.  Che ne pensate di comprare una maglia in un negozio che ha solo un tipo di maglia? Sicuramente dopo aver provato vari materiali e vari colori, in un negozio fornitissimo, saprete (o ve lo augurate) scegliere la maglia che piu fa al caso vostro. nessuno nasce imparato, come si suol dire.


Si accusano le donne contemporanee di essere scalatrici sociali, di voler arrivare ai massimi livelli lavorativi con le proprie forze, di non pensare piu ad avere una famiglia, un compagno, dei figli, stirare le camicie e preparare il pranzo la domenica.   Ebbene, tutto ciò è una gran confusione!


Essere una donna di una volta, secondo me, è avere dei valori ben saldi.
Valori che possono variare tra una persona e l'altra, certo, ma probabilmente il valore comune è la famiglia, sia quella di appartenenza che quella che si creerà.


Stimo molto le donne testarde, forti, che si impegnano ogni giorno per ottenere un posto di lavoro ambito, o diventare qualcuno per qualcosa che sanno fare (sono escluse le showgirl e le igieniste dentali da questo apprezzamento).
D'altro canto, devo ammettere, che sempre piu spesso è difficile incontrare una ragazza che sogni di essere una mamma e una moglie.   Ciò non vuol dire che questa ragazza sogni di essere una schiava e di ramazzare dalla mattina alla sera, bensì sogni di custodire il proprio nucleo familiare, la cosa piu bella che una donna (e solo lei) può creare, sono i figli.
Ebbene, LA FIDANZATA (protagonista del blog) è questa tipologia di donna.
Desidera amare ed essere amata, rispettata, condividere l'amore fedele prima di tutto, potersi fidare. Forse nella società in cui viviamo adesso, è difficile mantenere un valore di questo tipo, stare insieme tanto tempo con la stessa persona può anche portare alla noia, ed è per questo che bisogna rinnovarsi e trovare stimoli esterni da condividere; di sicuro è piu stimolante andare in discoteca e conoscere persone diverse in continuazione, ma poi? cosa ti rimane? Conosci la sensazione di stringere qualcuno sul tuo petto la notte, e sapere che c'è, che è tuo?
Certo! Il matrimonio è qualcosa creato dalla chiesa, non un valore di per se! Ma un sogno a cui molte ragazze vengono istruite sin da piccole, dalla famiglia o dai media. Un sogno che molti uomini non possono capire, e anche molte donne. Non si tratta di un sogno stereotipato, si tratta di essere al centro di un mondo incantato, insieme ad amici e parenti, a festeggiare un sentimento che trova forma nella società, come l'inizio di una famiglia. Il matrimonio sono le foto, con vestiti eleganti, e la torta gigante, tanto spumante e sorrisi, tra il verde, tra i fiori, con gli animali e i bambini che corrono! Ognuno lo immagina a modo proprio. Forse il matrimonio è una cosa effimera, ma quante cose effimere facciamo? Non sono proprio le cose effimere che ci fanno sentire un po piu su del fango? Non siamo fatti per vivere ed accontentarci dello stretto necessario, che sia un vestito, un oggetto di elettronica, un evento, tutto è effimero, però ci rende felici. Ebbene, per una foto che resterà anni ed anni in un cassetto impolverato, per me il matrimonio ha senso di esistere, se due persone si vogliono bene, anche solo per dare speranza a chi dopo anni la vedrà, come un figlio.
Cosa cambia davvero dopo il matrimonio? Niente. Molte persone si sentono legate, costrette, come se il matrimonio fosse qualcosa da cui non poter uscire, se non tramite un difficile e lungo divorzio. Sicuramente è molto piu facile essere "compagni" e dirsi addio, fare le valigie e tanti saluti. Ma è davvero questo quello che facciamo? Non agiamo piu per paura che le cose vadano male? Forse invece, sapere che il matrimonio è un "vincolo" più serio del semplice "stare insieme", permette alle coppie di sopravvivere anche a momenti poco felici.  E' un pilastro piu grande che si costruisce sotto il rapporto d'amore.       ....ma tutto questo detto da una 26enne ad altri coetanei è una gran noia!


Già, davvero un'ambizione limitata, sposarsi e avere figli! Ma ciò non implica il fatto di dover rinunciare ad altro! Si può tranquillamente avere un lavoro, degli hobbies, altre ambizioni, ma quello che è il sogno di una vita è sicuramente avere un compagno fedele e dei figli da amare.


Ed è qui che nasce il problema!
 Vi invito a fare questa riflessione: la maggior parte, se non tutte, delle ambizioni personali implica la sola ed unica persona che possiede il desiderio, mentre, un'ambizione come avere una famiglia e procreare implica NECESSARIAMENTE un'altra persona: un compagno.


Quando vi domandate "dove sono finite le donne di una volta"?... dovreste domandarvi se non si siano suicidate gia tutte o abbiano trasformato la loro ambizione in qualcosa d'altro, rimanendo ovviamente frustrate.  
Tutti gli uomini che desiderano tanto queste donne di una volta, fedeli, innamorate, luogo di rifugio, hanno intenzione di condividere l'aspirazione del matrimonio e dei figli??
No, perchè forse non ci siamo capiti. Sentir parlare gli uomini che tanto decantano i valori mancati delle donne moderne che pensano solo a se stesse e al proprio lavoro, alla palestra, alle amiche, cosa vogliono davvero dalla vita? Non si aspetteranno il ritorno della schiavitù, mentre loro cazzeggiano in giro e la mogliettina devota è a casa a stirare i calzini!
Beh, quelle non sono donne di una volta, ma poveracce.
Le donne di una volta esistono, eccome. Però cercano uomini di una volta.
Quindi, se non siete uomini di una volta, non potete aspirare ad avere una donna di una volta.
Sono stata chiara?


Distinti saluti
La Fidanzata