giovedì 3 maggio 2012

I conti con l'età


E' arrivato il momento di fare i conti con l'età.
Quando sono sui mezzi pubblici e incontro una signora anziana, la prima cosa che penso è "chissà come è stata la sua vita, cosa ha fatto, cosa fa adesso…chissà cosa pensa delle ragazze di oggi, di me"… e poi mi accorgo che, in effetti, io non sono più "una ragazza di oggi", ma non appartengo neanche alla categoria "signora". Ok, ho 26 anni e mezzo (e devo specificare "e mezzo" perché 26 sarebbe come mentire sull'età, e 27 mi invecchia), quindi si, sono precisamente 26 anni e mezzo. 
Osservando le signore anziane mi domando: "faranno ancora shopping compulsivo?"…e il mio ragazzo mi suggerisce "si, nei negozi di scarpe ortopediche"…. (O_o) che tristezza… ma c'è poco da scherzare, perché ci arriveremo tutte ad essere anziane…o la maggior parte, si spera, e non credo che saremo contente di essere completamente escluse dalla moda, dai pensieri, dalla vita sociale fondamentalmente. 
Sul tram osservavo la signora seduta davanti a me, aveva molti tic, muoveva la testa con scatti continui e anche le mani, ed io di fronte a lei pensavo "se mi succedesse non uscirei di casa dalla vergogna"… e invece di casa ci dovrei uscire, perché la vergogna è per altre cose, però sicuramente la signora non è a suo agio nel non riuscire a controllare il proprio il corpo, e soprattutto ad essere osservata, anche da me.   Io di fronte a lei, con le cuffie nelle orecchie, ma anche da anziana avrò le cuffie nelle orecchie? Ecco, questo mi chiedo. Le ragazze di oggi, ma anche quelle della generazione precedente e cioè la mia, sono tecnologicizzate, andremo ancora su facebook tutto il giorno? 
Insomma, sembra che quando si diventi vecchi bisogna per forza giocare a bocce o a carte e fare l'uncinetto, ma io non credo che siano "hobbies" che ti vengono da anziani, credo che bisognerebbe continuare a fare quello che si faceva già da giovani. E infatti quei pochi "metallari" anziani che oggi ci sono, vengono visti come degli eroi (eheheh), quando invece fanno semplicemente quello che gli piace.   Dall'altra parte non bisogna dimenticare "l'età di mezzo", e cioè dai 35 ai 55 (forse anche 60), in cui le donne si dividono in tre categorie ben distinte: la prima, la peggiore, le "vecchie adolescenti". Molte donne sembrano essere colpite dalla sindrome "non ho potuto farlo da giovane e lo faccio adesso", quindi le vedi girare con skinny jeans, magliettine con titti e gattini, glitter sugli occhi e rossetti accesi. 
(Sulle scarpe lascerei correre, purtroppo l'argomento scarpe è molto complesso e merita un discorso a parte.) 
Questa categoria di donne sono preoccupanti, il loro non è solo un modo di vestire, ma anche un atteggiamento, vogliono sentirsi giovani, ma se "vuoi" sentirti giovane, vuol dire che sai di non esserlo più, e quindi ostenti. E' un pò come le drag queen, uomini che si vestono da donne (per spettacolo) esagerando. Ecco, queste donne si vestono da "giovani" esagerando. In questo momento vogliono solo essere le migliori amiche delle figlie (cosa secondo me sbagliatissima, perché la madre deve fare la madre) e, se single, divorziata, separata, vedova, ecc. sono alla ricerca del principe azzurro, che più che azzurro probabilmente sarà brizzolato, anzi, tinto, perché ora sto parlando delle donne, ma gli uomini sulla 50ina sono molto peggio… diciamo che forse non crescono mai, ma a 50 anni gli uomini iniziano a perdere i freni inibitori del buon senso. (Non tutti ovviamente, ma la maggior parte di quelli che vedi girare per le strade.) 
Il mio commento, più che una sterile critica e un giudizio, vuole essere un consiglio, per salvare queste donne dalla derisione sociale. 
Esiste poi la categoria opposta, ovvero le signore che "se li portano male". Decidono di accettare con orgoglio le rughe e i capelli bianchi, e questo va benissimo, ma da qui, a uscire di casa in tuta da ginnastica e con i capelli spettinati ce ne passa. o no? E' tutta una catena. La linea tra "mi tengo i miei capelli bianchi" e uscire di casa in stile barbona, è sottilissima. Esistono molte donne con i capelli bianchi portati benissimo, ma una cosa è certa: più si invecchia, più bisogna curarsi, e curarsi non significa farsi le lampade e truccarsi come una bimba di tre anni con i trucchi del cioè, ma comprare i prodotti giusti per curare i capelli, truccarsi con attenzione ma in modo sobrio, andare dall'estetista per la depilazione (soprattutto se si è anzianotte e non si ci vede molto! i baffetti facciamoli fare alle estetiste che ci vedono bene!).
Ed ecco la terza categoria, quella a cui spero di appartenere quando sarà il momento (e quando è il momento?), sono le donne curate, che portano bene i propri anni, grazie a vestiti scelti e make-up accurato, riescono a sembrare più giovani, ma senza forzare la mano. Immagino donne in tailleur, con scarpe eleganti ne troppo alte ne troppo basse, gonna al ginocchio, giacca scura, capelli curati. Oppure un jeans adatto, scarpe comode ma non le ciabatte, e maglie tinta unita non effetto neon ma vivaci. Insomma, le donne come immagino debbano essere.
In tutto questo discutere delle "signore", mi domando quando è che si diventi una signora, qual è l'età? 35/40 anni?   
Mi trovo nella situazione in cui non mi sento ne una signora, ne una ragazza. Certo, sono una ragazza, però non troppo. 
Mi trovo a disagio con le ragazzine di oggi, le teeneger, mi aspetto che possano fare i miei stessi ragionamenti, e invece non è così. Però spesso mi spaventano, per come si espongono, per come si atteggiano, truccate, informate, furbe, pericolose e al tempo stesso in pericolo. 
Se cresci senza complessi, nel senso, senza essere grassoccia, con i brufoli, zoppa o con altre problematiche (anche se l'adolescenza è difficile anche se sei carina e profumata), gli anni del "liceo" sono decisamente belli e spensierati. Anche se quando li vivi ti sembra che tutto ti importi, in realtà fai sempre quello che pensi e quello che vuoi, non sei così tanto "osservata" come credi, perché anche se fai una cazzata, sei solo una teeneger. 
Arrivi poi a finire l'università che ti senti ancora una teeneger, però non lo sei più. E non sai quello che sei. A 26 anni e mezzo, cosa sei? In cerca di un lavoro, in cerca di una casa, non sai se ti sposerai, hai un ragazzo che ti piace e ti sembra perfetto, ma hai già incontrato altri ragazzi e credevi che erano quello giusto, ma ora il tempo stringe, non sarai fertile in eterno, e poi ti guardi intorno, e tutti si lasciano, tutti si tradiscono, e tu non vuoi fare quella fine… io non voglio fare quella fine. 
Sento che fa figo dire "ho lasciato tutto, sono scappato dalla vita inquadrata per inseguire me stessa"…eh? quale vita inquadrata? quella che giorno per giorno ti costruisci tu? Io credo che se adesso facessi le valigie e comprassi con i soldi che ho un biglietto per l'Islanda, partirei e sarei li già da una settimana prima che qualcuno mi chieda "ma perché?"… insomma, questo per dire che facciamo quello che vogliamo in realtà, anche se ci sentiamo oppressi, perché se non volessimo farlo non lo faremmo.   Ma vado fuori tema.  Le donne.
Il mondo femminile è davvero tanto complicato, forse la componente "lotta generazionale" è percepita, però, anche dagli uomini. Il fatto è che ci sarà sempre una ragazza più bella, più giovane, più avvenente di te, a parte quando hai 17 anni. Lì, hai il mondo in mano, ma dopo finisce tutto, e finisce per tutti. Questo discorso non è prettamente inerente alla conquista dell'altro sesso, le donne sono in lotta tra loro indipendentemente se c'è di mezzo un uomo. Noi vogliamo essere le più belle per noi stesse, per vincere, e basta. Certo, tutti sappiamo che la bellezza non è importante, che ci sono altre cose nella vita, e sappiamo che, accade, una donna brutta ma che "ci sa fare" è capace di rubare un uomo alla più bella del mondo. Quindi…. però è una cosa nostra, noi donne siamo così. Ci sentiamo a disagio se vicino a noi ci sta una donna più giovane, magari con le gambe di fuori, belle gambe…perché inevitabilmente la nostra luce (seppur una bella luce) sarà oscurata da quella presenza, anche se siete da sole in un gabinetto pubblico. Hai perso. E così molte donne decidono di uscire di casa "armate", anche se devono andare a fare la spesa, sempre con i tacchi, minigonne, scolli (spero non tutte le armi insieme, altrimenti sei una battona), però insomma…  Il fatto sapete qual è? Che se fosse per me, uscirei di casa in pigiama, perché non mi piace essere osservata, ne mostrarmi, però mi piace essere bella, mi piace sentirmi bella e mi piace che gli atri pensino che sia bella. E' una questione di orgoglio personale. Ovviamente qui si sta facendo un discorso inerente solo all'esteriorità, quante volte si dice "bella ma scema"? quindi, se non hai mai letto un libro e non sai coniugare un verbo, se non hai un pensiero critico su quello che accade nel mondo e soprattutto non sai "campare" è inutile che ti metti la minigonna. Ma qui si parla di aspetto esteriore che, non prendiamoci in giro, ci condiziona la vita, soprattutto oggi. 
E' una guerra, una maledetta guerra. 
Ecco, mi domando, quando sarò anziana, riuscirò a non essere gelosa di tutte le ragazze di 26 anni e mezzo che incontro? Perché neanche il trucco migliore può battere la giovinezza. Secondo me io sarò tra quelle vecchiette che dicono "ai miei tempi, che bella ragazza che ero, avevo due gambe chilometriche!"… che tenerezza…  Ma ho paura che prima di diventare così, passerò gli anni "anta" in cui mi vedrò portar via il marito da una ragazza "enti", non riuscirò a far scendere la pancia neanche facendo 1000 addominali al giorno, i vestiti mi staranno male e le rughe mi segneranno…. insomma, mi esaurirò. 
La cosa che più mi fa capire che una persona è una "donna" è la pace interiore. Mi accorgo che poche persone, poche donne, sono realizzate interiormente, si bastano insomma, indipendentemente se abbiano o meno un compagno, un lavoro, dei figli.Sono forti, non per forza hanno ragione, ma diventano dei pilastri, capaci di sorreggere intere situazioni e la vita di chi gli sta intorno.Sono punti di riferimento.  Sanno chi sono, ecco, forse quando lo saprò anche io sarà il momento di mettere un tailleur e chiamarmi "Signora".