venerdì 21 settembre 2012

Le veline senza calze

C'è un senso di irrequietezza nuovo,
qualcosa che non può essere razionalizzato, ma forse bisogna farlo...
Parliamo di Veline.
Ora, non che il mondo giri intorno a questo inutile programma televisivo, ne alla presenza di queste ragazze che forse tanto sceme non sono, prenderanno migliaia di euro per sculettare 10 minuti a sera. Anche mia nonna dopo decenni di lavoro firmerebbe questo contratto, e forse io che non lavoro ancora e penso che il lavoro mi darà soddisfazione e completezza, non ho ancora capito che cosi non sarà, e sarò stanca e frustrata, poco pagata e la maggior parte delle persone comunque mi guarderà il culo, ma non guadagnerò neanche un euro per questo.
Dicevamo, il mondo non gira intorno alle veline, ma non se ne distacca neanche più di tanto... il discorso è sempre lo stesso: le donne, le ragazze, la figa, la strumentalizzazione del corpo, le puttane, i tradimenti, la frustrazione, la rabbia e forse a questo punto ci vorrebbe lo sterminio di massa, ma ovviamente sto solo scherzando.
Certamente la pretesa non è quella di accecarci e negare la bellezza di queste giovani fanciulle disinibite, ma perlomeno non facciamoci rincretinire da questi programmi cosi "terra terra" che affossano non solo la dignità femminile, ma senza entrare in questi discorsi femministi e moralisti, affossano la cazzo di intraprendenza della "Sciura Maria" che voleva mettersi il babydoll e strusciare il culo vicino la porta del soggiorno per arrapare il marito, ma non lo farà, perchè tanto è inutile. Ed è inutile perchè la tv ha già occupato quello spazio nella mente del marito, ha già creato un'immagine, ha già creato una reazione sessuale che anche se non dichiarata e non evidente è comunque presente.
Non siamo tutte veline, per fortuna. Per fortuna non siamo tutte disposte a muoverci come automi del sesso quando parte la musica dello stacchetto, e quando diciamo "studio per diventare magistrato" siamo effettivamente studentesse con voti lodevoli che superano uno dopo l'altro gli esami e spesso rinunciano ad uscire con le amiche per rimanere in casa a studiare. Ma chissà come mai "studio per diventare magistrato, ma il mio sogno è fare la velina".  ... certo... non ci prendessero per il culo santo dio. O forse è vero, forse davvero studiano ma vogliono fare le veline, e allora io dico: ma perchè non andate ad intasare i corsi di lapdance e recitazione invece di occupare il tempo dei professori universitari che potrebbero dedicare a chi il culo non lo venderebbe? Perchè iscriversi all'università e spendere i soldi dei poveri genitori che hanno lavorato una vita per farci ottenere dei risultati?
Detto ciò, se mia madre avesse investito gli stessi soldi per farmi studiare in "operazioni" di altro tipo, come iscrivermi alla stessa scuola del principe di Inghilterra o farmi frequentare gli ambienti "bene", forse in futuro avrei guadagnato più soldi di quanti ne guadagnerò. Magari invece di Kate mi sarei sposata io con il principe, però purtroppo non ho sorelle, e le televisioni non avrebbero avuto alcun culo da filmare durante la celebrazione.
A volte non so... sento che per non cadere nella costrizione del burqa, abbiamo esagerato dall'altra parte. Come se per non bagnarci i piedi nel mare andassimo a vivere sul cucuzzolo della montagna.
Questa esposizione massiccia del corpo femminile sta, secondo me, ledendo le donne stesse.  
Vi faccio un esempio: quando vogliamo sedurre un uomo, indossiamo biancheria particolare no? Raramente ci presentiamo nude e crude, perchè esiste il momento dello stupore, della scoperta, della conquista e della possessione. Se ci presentassimo sempre come delle fette di carne da cuocere in padella, cosa accadrebbe?
Ecco, io ho una casella postale su sito libero.it, ogni giorno prima di accedere alla mail mi ritrovo sulla home page; ed OGNI giorno le news che appaiono dicono: "sesso estremo", "veline", "chi sono le donne piu sexy", "cosa è il sadomaso", "meglio le tette grandi o piccole"...con relative gallery di culi, tette, gambe, labbra semichiuse, ecc.
E' un pò come se l'unico vero frutto del sesso sia la vagina, che non viene ancora mostrata con facilità, e il seno, il sedere, le cosce, siano come vedere le mani o gli occhi. Beh, non è così. Non per tutti almeno.
Ci lamentiamo della condizione delle donne, e questa dose massiccia di immagini di nudo non sono cosi innoque come pensiamo. Gli uomini sono animali, e in quanto tali, hanno delle reazioni a queste immagini. Non dimentichiamoci che ci sono uomini e omuncoli ovviamente. Gli uomini sanno ragionare, gli omuncoli invece sono una sottospecie di uomini che queste immagini caricano a molla. E i ragazzini? Che verso i 13 anni passano la maggior parte del tempo ad "esplorare" le proprie parti intime? Perchè sottoporli ad una tale pressione sessuale?
Ma anche le ragazzine, che vogliono scoprire il sesso prima, che devono essere disinibite, altrimenti non sono e non saranno nessuno. Nessuno, soprattutto i giovani, vuole essere isolato, è importante fare parte del gruppo, e se nella società il ruolo della donna è quello principalmente della zoccola, anche nei gruppi minori le ragazzine saranno tali per essere parte del tutto.
Queste immagini sono dosi endovena che tutti noi ogni giorno riceviamo, contro la nostra volontà.
Quando ero piccola, un vicino di casa rubò al fratello maggiore dei giornaletti porno, e mi chiese di conservarglieli perchè altrimenti il fratello li avrebbe ritrovati. Li conservai sotto una scatola nell'armadio e non avevo il coraggio di vederli. Ricordo poche immagini, di donne nude ovviamente, niente che mi turbò comunque.
Oggi forse questi giornali non esistono più, con internet.
Forse una volta ci si innamorava delle signorine nude sui giornali, oggi così come i patner si cambiano spesso, siamo anche noi dei pop up virtuali, che si aprono, si guardano e chiudono con un click sulla x.
Anche la nostra sessualità è vissuta così, usa e getta, guarda e cambia.
Negli anni 40, 50, 60 io non c'ero, ma da quello che ho capito, se una donna alzava di poco la gonna per aggiustarsi le calze, si creava un momento magico di pura passione.
Sofia Loren, (per quanto mi stia sulle palle per il suo amore per le pellicce), oggi ci metterebbe troppo a spogliarsi nel suo spogliarello casalingo, il marito l'ha già visto, ha già visto tante altre farlo, vorrebbe cliccare sulla barra grigia di youtube (o youporn) per velocizzare la prestazione.
E' difficile crearsi un proprio spazio all'interno di questa condizione: se da una parte si vuole lottare contro questa mercificazione della seduzione spesso si cede all'astinenza, anche perchè fare uno spogliarello per il proprio compagno dopo aver guardato gli stacchetti delle veline appare come uno scimmiottare, come i bambini col pannolino che si muovono saltellando scopiazzando i ballerini in tv...fanno tenerezza, ma sono bambini. Una signora di 35 anni che pur sentendosi a suo agio con le forme del proprio corpo (qualunque esse siano), ha la sensazione di essere paragonata alla 21enne del tubo catodico (o plasma o led o altro).  Insomma, si crea un blocco.
Non è più qualcosa di privato, di vissuto come un momento unico e della coppia, ma un qualcosa di già visto, fatto da tutti, che non ha più valore ne essere fatto ne essere visto.
D'altra parte, senza volersi contorcere nelle elucubrazioni mentali di queste problematiche, si potrebbe cercare di dimenticare queste presenze onnipresenti nella nostra vita tramite i media, e vivere la propria sessualità con tranquillità; ma si sa, siamo donne, e il cervello è difficile spegnerlo.
Che amarezza.
Forse sono io che pretendo cose che non esistono più, che do la colpa alle veline se quando mi sfilo la calza non c'è alcuna vibrazione nell'aria.
E' finita, la seduzione è finita.
Ora è il tempo delle merendine monoporzione preconfezionate, non è più il tempo delle torte fatte in casa.