lunedì 17 ottobre 2016

Non fatevi fregare

E' innegabile, la situazione economica attuale in Italia non è delle migliori.
Sentiamo troppo spesso parlare di "crescita", e pensiamo che sia questa crescita che ci aiuterà; ci hanno detto che se c'è crescita, allora c'è lavoro per tutti; ci hanno detto che il lavoro ci rende felici, che il lavoro è la prima cosa che serve nella vita.
E a cosa serve il lavoro?
Partiamo dalla spiacevole constatazione che la maggior parte di noi facciano lavori utili ma non "il lavoro piu bello del mondo" o quello che li rende realmente realizzati. Per esempio, lavorare alle poste non credo sia cosi gratificante come viaggiare per il mondo per scrivere le guide lonely planet...
però c'è bisogno delle poste, c'è bisogno di commessi, c'è bisogno di operai, decisamente più che di ballerini o viaggiatori. Poi ovvio, ci sono medici, avvocati, architetti, che con anni di studi e spesso sacrifici, probabilmente svolgono lavori che li appassionano anche.
Insomma...dove voglio andare a parare?
Il lavoro è necessario per vivere, perchè ci consente di guadagnare e di PAGARE, quello che ci serve e che non ci serve ma lo vogliamo.
Stavo considerando proprio questo ultimo aspetto, il pagare per quello che non ci serve.
Va bene l'affitto, va bene le bollette (che dovrebbero essere inferiori certo), ma troppo spesso mi capita di sentir parlare di "povertà" con una louis vitton al braccio, sicuramente falsa eh, ma che sarà costata almeno una ventina di euro in più di una borsa senza marca.
Il discorso è ampio e devo tenere ordine dei pensieri, per non confondere tutto.
Apriamo i nostri armadi. Quanti cappotti abbiamo? Quante borse? Quante scarpe? Quanti bracciali, anelli, quanti rossetti o orologi?
Quanti mobili, quanti elettrodomestici, quante posate? Quanti contenitori, quanti scatoloni, quanti vestiti "delle occasioni"?
Frequento da un pò di tempo alcune pagine su facebook, sono pagine di acquisti dalla cina di prodotti a basso prezzo, spesso sono copie di prodotti famosi. Ho notato che molti partecipanti a queste pagine si esaltino nel mostrare lo screnshoot del loro carrello sui sito, che mostra quanti acquisti hanno fatto e quanti pacchi stanno aspettando. La maggior parte supera le centinaia. Centinaia di oggetti, spesso cavolate come braccialetti o mestoli di plastica, che viaggiano verso le loro case, e riempiranno i loro cassetti.
Non sono contraria all'idea in se per se, io ho acquistato un'inutile ma bellissima cover per il telefono. Non ho un cellulare molto famoso, per cui i negozi in italia non hanno cover divertenti, ma solo quelle monocolore tristi che neanche mio nonno...certo, mi serve una cover?  anzi, mi serve un cellulare?
eh...
Ma torniamo al gruppo, oltre a questi acquisti che definirei compulsivi, molti utenti acquistano copie di prodotti famosi, sto parlando di borse e scarpe principalmente. Tutti uguali, tutte le stesse marche, tutti gli stessi colori...dicono che siano belli... io credo che l'omologazione stia uccidendo il gusto personale di ognuno.
La cosa assurda è che per acquistare questi prodotti copia sono disposti a spendere anche centinaia di euro (a fronte delle migliaia degli originali)... ma io, in un negozio ho trovato un paio di scarpe a 2,75 euro. Sono delle semplici scarpe tipo da tennis in stoffa. Mi coprono i piedi, sono carine, sono comode. Forse nella mia ingenuità ho pensato di fare un affare, anche queste scarpe arriveranno probabilmente dalla cina e il prezzo cosi basso nasconderà lo sfruttamento di milioni di lavoratori.

Conosco una ragazza che ha fatto un finanziamento per acquistare l'ultimo iphone. Perchè lo ha fatto?
Ne ha davvero bisogno? Indebitarsi per avere un telefonino? Quando ce ne sono centinaia che hanno le stesse funzioni a prezzi inferiori?
Io quando ho acquistato il cellulare nuovo (poichè il vecchio si era rotto) l'ho acquistato con l'offerta della bicicletta, ovvero con il telefono ho avuto una bicicletta che mi serviva perche me l'avevano rubata. Ma che in realtà non mi serve perchè sta ferma in garage e non la uso mai.

Non sono perfetta, anzi. Cado anche io nel raggiro del "mi serve" quando invece non è vero.
Siamo diventati schiavi del comprare roba che non ci serve.
Noi lavoriamo per pagare oggetti che finiranno nei nostri cassetti insieme a tante altre cose.
E' ovvio, non possiamo ridurre la vita alla necessità, c'è anche tanta bellezza e la futilità rende la vita più colorata, ma secondo me stiamo esagerando!
La mia padrona di casa mi ha chiamato per chiedermi di mettere nel box auto i vestiti che i suoi figli non usano!  Ma darli via?
Accumuliamo, a volte con la scusa che potranno tornarci utili, ma invece siamo solo legati a quegli oggetti, immotivatamente.
A partire dal vestito da sposa (ora mi attirerò tante critiche): secondo me, uno degli oggetti più inutili e costosi che ci siano al mondo! Centinaia di euro (spesso migliaia) per un vestito da principessa (che poi perchè dobbiamo essere delle principesse), e che resterà chiuso nell'armadio PER SEMPRE!
Molte diranno : ma è un ricordo! No, un ricordo è una foto, un ricordo è un ricordo. Non possiamo fare di tutti gli oggetti della nostra vita dei ricordi ingombranti!

L'industria non fa altro che lavorare a nuovi prodotti, nuove tecnologie, nuovi bisogni che noi vorremo e pagheremo, ma che non ci servono.
Volevo comprare una macchina per il caffè di quelle a capsule. Ora c'è il boom, e in effetti è comoda, perchè senza fatica e senza sporcare nulla, in un minuto esce un ottimo caffè.
Poi ho ragionato. Ma davvero mi serve? Davvero voglio spendere 100 euro o poco meno per una macchina di plastica e alluminio (inquinamento e spreco di risorse), per fare un caffè da una capsula (di plastica), per non aprire la moka e metterci dentro la polvere di caffè?
No, non va bene.
E se pensate che si smette di comprare allora il mercato va in crisi, io vi rispondo che non è cosi. Pensate a cosa vi serve davvero: mangiare, avere un tetto, avere una scuola per i figli e i medici.
Tutto il resto è fuffa.
Pensate alla distribuzione del lavoro in modo diverso: meno ore di lavoro per tutti, più tempo per vivere, stare con la famiglia, viaggiare, dormire, dipingere, chiacchierare e bere caffè.
L'ambiente è al collasso. Abbiamo miliardi di industrie di cose inutili, che acquistiamo compulsivamente e che ci costringono a lavorare come schiavi per acquistarle.
Lo stesso vale per il cibo, mangiamo troppo e troppe cose che non servono al nostro nutrimento, anzi, spesso ci fanno male: zuccheri, carne, latticini, quando potremmo e dovremmo nutrirci di legumi,  verdure, dolci naturali come la frutta e gli sciroppi vegetali.
La mia proposta non è una vita di rinunce, ma di consapevolezza. Ognuno dovrebbe guardarsi dentro e chiedersi  "che cosa mi serve davvero"? cosa mi resterà quando sarò anziano? tante borse firmate nell'armadio o tanti ricordi (veri) di vita vissuta in esperienze ed emozioni?
Non fatevi fregare.




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