venerdì 5 giugno 2020

La briciola del male

In questi giorni, come in tanti altri nel passato,
stiamo assistendo ad atti di violenza nei confronti di esseri umani e di animali, che scuotono ancora una volta le nostre coscienze.
Leggo post sui social di amici e conoscenti indignati, affranti, arrabbiati, smarriti, di fronte a tante crudeltà e questo non può che
farmi piacere, di essere circondata da persone intelligenti e sensibili e che dedicano un minuto del loro tempo
per ragionare su ciò che li circonda e che considerano sbagliato e da cambiare.

Quello che però mi lascia perplessa, è che le cattiverie che vengono contestate sono spesso additate come "senza motivo".
La morte del ragazzo nero per soffocamento dall'agente americano? Non c'era motivo di ucciderlo.
L'elefantessa gravida uccisa con l'ananas con i petardi? Non c'era motivo di ucciderla.
E ciò ci unisce nella considerazione che queste morti siano ingiuste, perchè non motivate, per noi.

La motivazione dell'agente potrebbe essere il razzismo, l'eccessivo zelo senza rendersi conto di quello che facesse,
la morte dell'elefante potrebbe essere per puro divertimento; questa è una motivazione. Per noi follia, ma lo è.

E arrivo al punto.
Mangiamo carne.

Eh già, proprio quello che non volete leggere.
Ma fatelo vi prego.

Mangiamo carne perchè ci serve.
Mangiamo carne perchè ci piace.
Mangiamo carne perchè lo abbiamo sempre fatto.
Mangiamo carne perchè non vogliamo essere discriminati nella nostra famiglia, o dagli amici.
......

Il punto è che mangiare carne significa recludere, torturare, impaurire, UCCIDERE.
E le nostre motivazioni, reali o no, sono solo motivazioni.
La morte per causa delle nostre scelte è un dato di fatto, e non possiamo nasconderci dietro le motivazioni.

Non mangio carne da 10 anni,
e come me tantissimi amici e conoscenti.
Stiamo bene, molto bene.
I nostri figli stanno bene, molto bene.
Nei ristoranti mangiamo sempre, hanno tante scelte per noi.
I nostri parenti ci hanno accettati, alcuni hanno condiviso la nostra scelta.
I nostri amici ci hanno derisi, e poi capiti, rispettati, alcuni hanno condiviso la nostra scelta, anche dopo anni.

Io non sono migliore di chi mangia carne, non lo sarò mia.

Ma sento il bisogno di fare breccia nel cuore di chi ha già la luce della sensibilità nel suo cuore.
Il senso di giustizia, la consapevolezza che uccidere è sbagliato, sempre. E non esistono motivazioni reali per uccidere,
lo sapete bene dentro di voi, dietro i muri di scuse che raccontate a voi stessi.

Al supermercato, oggi, passate oltre il banco della carne,
guardate quanto cibo c'è.

Il male ha tante forme, non dobbiamo lasciare che cresca dentro di noi, in nessun modo.

La presa di coscienza generale e condivisa che il male non deve e non può avere giustificazioni e motivazioni,
è il primo passo verso la giustizia.

E ora la bomba:
non c'è differenza tra chi uccide per sadico piacere, e chi lo fa per mangiare quando ha disposizione una quantità infinita di cibi.

Non siete su un'isola deserta.
Non siete leoni.
Non siete il passato.

Siete voi, nuovi; siate voi nel futuro.

Un bacio,
Simona


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